Gay & Bisex
Il fidanzato di mia sorella 22 - l'addio al celibato...
di FRANK_1987
31.08.2018 |
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"Credo proprio che stia riuscendo nell’intento perché Enrico mi guarda in faccia, una faccia che traspare tutta l’eccitazione che mi fa salire il padre, e..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Ogni nuovo capitolo uscirà ogni settimana. Portate pazienza ragazziUn addio al celibato molto particolare
CAPITOLO 22
In una bella giornata soleggiata di Giugno quando il mio compleanno e’ ormai stato festeggiato da una settimana, si tiene il celebre addio al celibato di Enrico, prossimo alle nozze tra quattro giorni. Il giovane ha deciso di festeggiarne uno in maniera privata insieme a me, mio padre Massimo, il mio patrigno Muhammad e suo padre Antonio, le uniche persone che sanno di quanto e’ successo nell’ufficio e nella cucina di Antonio ed Enrico nei mesi precedenti, mentre il giorno prima del suo matrimonio, ne festeggerà un altro a spese dei suoi amici di lunga data, quelli che non sanno che si sta scopando il culetto arrapante di un ragazzo che può essere suo fratello. Naturalmente decidiamo di festeggiare l’evento a casa dei miei genitori così che noi possiamo vivere la serata in modo tranquillo mentre Antonio ed Enrico dovranno farsi guidare da noi e dalla nostra lussuria se vogliono trascorrere una bella serata. Sono nella mia camera intento a vestirmi. E’ estate quindi decido di indossare una maglietta a maniche corte nere e degli shorts dello stesso colore della maglietta. In salotto c’e’ Rafael, stravaccato sul divano che scrive qualcosa al cellulare e quando mi vede, smette improvvisamente di concentrarsi su quello che sta facendo guardandomi con lussuria e strizzandosi il patto. Io gli rispondo girandomi di culo verso di lui, accarezzandomelo e poi andando via. Mi piace stuzzicarlo tutto il giorno facendolo rimanere a bocca asciutta per poi farlo scatenare durante la sera ma non questa sera. Questa sera avrò altro da fare e sarà la mamma a beneficiare della carica erotica che Rafael ha accumulato tutto il giorno pensando a scoparmi il culo. Io scoperò con lui magari domani perché in questo lasso di tempo trascorso a farmi chiavare dall’avvocato e dal figlio, il mio culo sta prendendo anche il cazzo dell’argentino. Sto avendo così tanta sborra nel culo che se avessi l’utero collegato al mio ano, avrei partorito una miriade di bambini. Per la serata orgiastica, chiedo a mamma Rachele di prestarci la casa e lei acconsente a patto però che gliela risistemiamo così come lei ce la dona mentre lei si godrà una cenetta a lume di candela con Rafael. La mamma sa che io e il suo compagno scopiamo perché un giorno l’argentino mi ha detto di averglielo svelato e forse la cenetta che vuole fare la mamma proprio stasera e’ per evitare che il suo compagno si scopi altre persone oltre a me. Verso le 16, papà e Muhammad ci raggiungono. Io, mamma, papà e i loro compagni trascorriamo un lieto pomeriggio di divertimento ma non sessuale come potreste pensare voi, ma come se fossimo una normale famiglia, anzi, lo siamo veramente. Alle 18, mamma e Rafael escono a fare visita ad una amica di Rachele così in casa rimaniamo solo noi maschi. Mi do una rinfrescata e mentre mi cambio la maglietta, sento già l’odore della cena che si consumerà tra poco. Quando raggiungo la cucina, papà e Muhammad stanno effettivamente già cucinando. Sono bellissimi insieme, un mix ben assortito, sembrano un Ringo. Papà indossa una maglia a giro maniche grigio scuro e uno jeans mentre il suo fidanzato porta una maglietta a fantasia e un pantaloncino di tuta grigio.
“Cosa fanno i miei due uomini preferiti?”, domando abbracciando papà e Muhammad per il collo e dando ad ognuno un bacio sulla guancia
“Ci assicuriamo che vada tutto per il meglio stasera”, risponde mio padre
“Mi fa piacere”, replico “cosa state preparando di buono?
“Stiamo cucinando il tuo piatto preferito”, dice Muhammad
“Quale?”, chiedo voglioso
“Un bel pesciolone”, risponde mio padre
“Bello grosso”, continua Muhammad ridendo insieme al suo compagno
“Guarda che quello piace anche a mio padre e ultimamente lo vuole bruciato”, replico riferendomi al colore del cazzo del nigeriano dandogli una sculacciata ed allontanandomi
Sedendomi sul divano, prendo in mano il mio cellulare e scopro di avere due messaggi inviatami da Antonio che mi dice che presto ci raggiungeranno per dare inizio ai festeggiamenti lussuriosi. Gioco un po’ con il mio smartphone ma poi papà Massimo mi chiama per aiutarlo a sistemare la tavola come se fosse una cena regale. Sono ormai le 19.30 quando Antonio ed Enrico bussano alla porta. Quando Muhammad li fa accomodare, io presento la mia famiglia ai miei due amanti e papà rimane subito affascinato da Antonio, non riesce a staccargli gli occhi di dosso. Dopo le solite frasi di circostanza usate per ingannare l’attesa del completamento della cena, ci mettiamo a tavola gustandoci il pesce cucinato dai miei due padri. Enrico e’ seduto accanto a me, alla mia destra, e mentre mangia ogni tanto la sua mano sinistra si poggia sulla mia coscia nuda tanto da farmi desiderare di non mangiare più il pesce cucinato ma di liberare quei quattro presenti nel salone e sbocchinarli uno ad uno. Dopo la cena e i consueti riti di passaggio tra dolce, caffè e ammazzacaffè, accendo qualche candela e dell’incenso per creare un’atmosfera più romantica e poi mi siedo sul divano insieme ad Antonio ed iniziamo ad amoreggiare come due fidanzatini. Anche mio padre inizia a sbaciucchiare il suo amore seduti su una poltrona ed Enrico, tornato dal bagno dopo i suoi bisogni, si ritrova invischiato nella vera festa che sta per prendere piede infatti non si perde d’animo, si siede accanto a me dal lato opposto e mentre Antonio mi bacia sul collo, Enrico mi bacia in bocca e viceversa. Padre e figlio mi tolgono la maglietta e anche loro si denudano così le nostre mani possono diventare dodici invece che sei finendo su ogni parte dei tre corpi che hanno intenzione di toccare.
“Dobbiamo movimentare la festa, ragazzi” dice Enrico, allora papà e Muhammad si tolgono le magliette
E’ la prima volta che vedo Muhammad a torso nudo ed e’ di una bellezza sconvolgente. Avete presente Jason Momoa nei panni di Khal Drogo? Ecco bravi, adesso immaginatelo di colore! Fatto? Eccitante, vero? Mentre sto amoreggiando con Antonio ed Enrico, le mie mani finiscono sulle loro patte gonfie e la stessa cosa fa papà, anzi mi sembra più disinibito del solito tanto che abbassa il pantaloncino e le mutande del suo ragazzo liberando il suo cazzo d’ebano. L’albero maestro di una nave si staglia in mezzo ad un pube dai piccoli peli riccioluti. 26cm di cazzo nigeriano sono nella mano destra di mio padre mentre usa la sua mano sinistra per accarezzare il corpo del ragazzo che fa altrettanto con quello di Massimo. Anche io libero le bestie di Antonio ed Enrico, le masturbo un po’ e poi me le infilo nella bocca alternandole. Antonio si alza dal divano e mentre il figlio mi stupra la bocca, il padre usa il suo cazzo per picchiettarmi la faccia scambiandosi poi i ruoli. Intanto vedo papà chinato verso il pube di Muhammad ma non vedo più la sua minchia africana. Massimo l’ha fatta sparire completamente dentro la sua bocca, anzi dentro la sua gola, lunga com’e’. Ho un’irrefrenabile voglia di avere il suo aroma dentro la mia bocca quindi propongo di fare un gioco. Tutti e cinque ci priviamo di pantaloni e intimo accomodandoci sul divano dove ognuno deve prendere in bocca la minchia dell’altro. Enrico, che non ha mai succhiato un cazzo e mai lo farà, si siede su una poltrona quindi ci sediamo in quest’ordine: io, Muhammad, papà e Antonio. Mi chino verso il cazzo maestoso di Muhammad e me lo ficco in bocca. Muhammad si prende in bocca il cazzo di papà che ha in bocca il cazzo di Antonio il quale prende la testa del mio genitore e la muove su e giù sulla sua banana. Quella del nigeriano non riesco a farmela entrare tutta in bocca come ha fatto poco fa papà. E’ la minchia più grande che io abbia mai visto dopo quella del nonno e sebbene sia grande di solo un centimetro rispetto a quella del mio avo, quel centimetro fa la differenza. Questo gioco va avanti per una decina di minuti nei quali porto Muhammad almeno un paio di volte sull’orlo della sborrata facendogli levare il cazzo dalla mia bocca per non raggiungere in anticipo il punto di non ritorno.
“Adesso cambiamo gioco”, tuona improvvisamente Enrico che si vedeva un po’ estraniato dal passatempo che stavamo facendo perché nessuno gli stava leccando il cazzo
Ci alziamo tutti masturbandoci i peni e mentre Massimo e Muhammad si inginocchiano sempre sul sofà ma dandosi le spalle, Massimo prende in bocca il cazzo di Antonio mentre Muhammad si alterna succhiando il mio e quello di Enrico. Io accarezzo la schiena muscolosa di un giovane africano che mi succhia il cazzo con le sue labbra carnose per poi sistemarmi sul divano insieme a mio padre mentre succhia il cazzo di Antonio e Massimo succhia quello di Enrico. Passando ad un altro livello del gioco, io mi alzo e mi posiziono a pecorina sdraiato sullo schienale del divano, Antonio viene alle mie spalle, mi allarga le chiappe, le inumidisce con una copiosa sputata e inizia a penetrarmi. Mi tiene fermo con le sue mani per i miei fianchi mentre io mi aggrappo al copri-divano stringendo i denti cercando di resistere alla scopata irruenta dell’avvocato e poi vedo avvicinarsi a noi Muhammad con la sua enorme proboscide in mano. Penso che voglia infilarmi in bocca il suo cazzone invece mi sposta dallo schienale facendomi indietreggiare avendo ancora il cazzo di Antonio nel culo, si sdraia lui al posto mio e con una mano prende il mio cazzo e se lo indirizza verso il buchetto penetrandosi. Rimangono un po’ allibito dalla cosa ma quando metto le mie mani intorno ai suoi fianchi scuri e li stringo forte, non ci vedo più e inizio a scoparmi quel meraviglioso culo nerissimo. Intanto Enrico e Massimo stanno guardando la scena in piedi masturbandosi i grossi calibri che hanno tra le gambe mentre si baciano e si accarezzano. Enrico si siede sullo schienale del divano e inizia a limonare con Muhammad che viene scopato dal mio cazzo mentre io vengo scopato da quello di Antonio. Papà invece si siede sul divano e si prende in bocca il cazzo del giovane ragazzo che tra un po’ di giorni diventerà un uomo sposato.
“E’ davvero una gran bella festa”, esordisce Enrico sbaciucchiandosi con il nigeriano
“La festa la stanno facendo al mio culo”, risponde Muhammad
“Mi piace farti il culo mentre mi stanno scopando”, gli faccio eco io
“Sei solo una puttana”, mi apostrofa Antonio
“Adesso basta”, dice con tono imperativo mio padre alzandosi “e’ tempo di cambiare posizione”
Io e Muhammad ci togliamo i rispettivi cazzi dal culo e ci mettiamo a pecorina con le ginocchia poggiate sui cuscini del divano. Massimo e’ alle mie spalle mentre si sputa sulle dita di una mano usandole per lubrificarmi e infine inserisce il suo cazzo nelle mie viscere. A Muhammad, invece, Antonio sta facendo un bel rimming preparandolo per il suo cazzo che e’ più grande del mio mentre Enrico e’ davanti a me ed io gli prendo il cazzo in bocca. Lo faccio perché voglio trasformarmi in uno spiedino avendo culo e bocca occupati dai loro minchioni ma anche perché nonostante sia la sua festa di addio al celibato, nessuno dei presenti gli ha ancora dato il culo, ma credo che si rifarà. Mentre papà Massimo mi scopa, mi accarezza la schiena e poi fa aderire il suo splendido torace contro le mie spalle e abbracciandomi per il collo con il suo braccio destro, mi bacia. Dal mio lato sinistro, vedo Antonio alzarsi ed avvicinare il suo cazzo al culo di Muhammad che lo accoglie facilmente dopo il lavoretto di bocca dell’avvocato sul buchetto del nigeriano. Scopandoci, Antonio e Massimo ci tengono per le spalle mentre loro limonano ed Enrico alterna la mia bocca e quella di Muhammad per provare piacere. I due uomini maturi ci toccano il culo a vicenda mentre io e l’africano avviciniamo le nostre bocche per baciarci oppure per leccare il grosso bastone di carne di Enrico che si diverte a infilare soltanto la cappella nelle mie fauci per poi passare a quelle dell’altro succhiacazzi. Massimo lascia il mio culo grondante di saliva e umori per rinfrescarsi un po’ bevendo dello spumante ghiacciato, io mi stiracchio le gambe per poi riposizionarmi ancora un’altra volta a pecorina aspettando che un altro cazzo si faccia strada nel culo. Anche Antonio lascia il culo di Muhammad che ben presto viene occupato dal cazzo di Enrico, il festeggiato, che finalmente può scoparsi qualcuno.
“Avvocato, perché non viene a perquisirmi il culo?”, incito Antonio
“Con molto piacere, troietta”, risponde l’avvocato
“Dai papà, scopiamoci queste due puttane insieme”, gli fa eco Enrico
“Ma non smettere”, interviene Muhammad riprendendo il suo scopatore che si era fermato nel scopargli il culo per parlare con il padre
Antonio viene dietro di me, mi accarezza il culetto, poi impugna il suo cazzo e me lo infila dentro cominciando a trombarmi. Alla mia sinistra c’e’ ancora Muhammad che instancabilmente si prende nel culo il cazzo di Enrico che adesso e’ salito con i piedi sui cuscini del divano ficcando altri centimetri della sua nerchia ancora celibe nel sedere del muscoloso nigeriano e mostrando al padre il suo buco inviolato così Antonio inizia a massaggiare la chiappa destra del figlio che gli sorride eccitato. Antonio mi prende per i fianchi e mi scopa fortissimo, sicuramente vuole dimostrare al figlio che nonostante la sua età sa ancora come far godere la persona che sta chiavando. Credo proprio che stia riuscendo nell’intento perché Enrico mi guarda in faccia, una faccia che traspare tutta l’eccitazione che mi fa salire il padre, e allora aumenta il ritmo della scopata del culo dell’africano che dal dolore prende a morsi il copri-divano e deve chiedergli di fermarsi un attimo. Quando Enrico e Muhammad si alzano dal divano, Antonio poggia il suo piede sinistro sui cuscini facendo uscire un po’ di cazzo dal mio culo che però continua ancora nel suo godimento. Intanto vedo papà in piedi davanti all’ingresso del soggiorno intento a sorseggiare un bicchiere di spumante mentre si masturba. Si avvicina a me e irrorandosi il cazzo di spumante, poi me lo infila in bocca.
“Succhia il cazzo frizzantino di papà”, mi dice Massimo
“Hai davvero una puttana come figlio”, si complimenta Antonio nei riguardi di mio padre
“Lo so. E’ una puttana ma sa usare anche il cazzo”, fa papà scompigliandomi i capelli
L’avvocato esce dal mio culo e si inginocchia leccando la mia minchia mentre io succhio ancora il cazzo di Massimo che ogni tanto fa cadere a rivoli lo spumante che aveva precedentemente bevuto in corrispondenza del suo cazzo e quindi anche della mia bocca. Spostati alla mia destra, Enrico riprende a scopare il culo di Muhammad che si masturba il suo enorme obelisco di carne d’ebano. Vedo Enrico prendere il mio futuro patrigno per le spalle e scoparselo animalescamente. Ho sempre pensato, sbagliando, che l’uomo di colore deve scoparsi il bianco ma questa scena al contrario rispetto alla mia immaginazione, e’ davvero seducente. Dopo una breve ma intensa chiavata, Enrico lascia il posto a Massimo per scoparsi il culo del suo compagno mentre Antonio, dopo avermi leccato e massaggiato il culo, mi fa alzare dal divano lasciando il posto al figlio. Il mio culo e’ ormai una voragine, non riesce più a sentire il cazzo strofinare contro le pareti anali che devo stringere per accogliere al meglio di cazzo del festeggiato. Enrico mi ricorda molto Rafael nel modo di scoparmi infatti mentre con una mano mi tiene fermo per i fianchi, con l’altra mi da dei leggeri schiaffetti sulla guancia e mi infila in bocca le dita che io succhio come se fossero dei piccoli cazzi. All’improvviso, sentiamo una cosa che ci lascia tutti sbalorditi
“Voglio che mi scopi”, dice Antonio a mio padre
“Papà ma che cazzo stai dicendo?”, grida Enrico contro il genitore continuando a scopare il mio povero culetto
“Voglio godere anche con il culo”, gli risponde
“Come i froci?”, continua il figlio
“Guarda che anche gli etero possono godere con il culo senza essere froci, stronzo”, gli dico io arrabbiato per la sua affermazione
Enrico, furibondo per aver alzato la voce contro di lui, mi da uno schiaffo che non mi eccita ma mi fa male, toglie il cazzo dal mio culo e mi da una spinta facendomi cadere a terra per poi andare a sedersi su una poltrona masturbandosi il cazzo. Antonio si piega a 90° gradi sul divano e Massimo si china dietro di lui per preparargli il culetto. Muhammad si avvicina a me e per consolarmi, mi bacia per poi posizionarmi ancora a pecorina e cospargere il mio buchetto di lubrificante facendo, di conseguenza, entrare il suo enorme cazzo grande di me. Una montagna di muscoli nerissimi e tesissimi mi sta montando come una cagna in calore mentre io con una mano mi sego e con la bocca emetto dei gemiti di goduria che fanno sorridere papà che continua a leccare il culo ad Antonio infilandoci anche le sue dita per poi alzarsi e penetrare il culetto vergine dell’avvocato. Antonio emette un grugnito di dolore godendosi il cazzo del mio genitore che lo tiene scopandolo per le spalle prima piano per abituarlo ma poi aumentando gradualmente l’intensità della scopata. L’avvocato gode della sua prima scopata da passivo mentre allunghiamo le nostre mani e le stringiamo come a testimoniare il nostro legame e la passione che ci unisce sebbene altre persone ci stiano scopando. Chiudendo gli occhi, io e Antonio non ci accorgiamo di quello che sta per succedere, infatti quando li riapriamo scopriamo che papà ha lasciato il posto ad Enrico che si sta scopando il culo del padre.
“Così ti piace fare pure la puttana?”, dice Enrico infilando il suo cazzo nel culo del padre
“Scopami Enrico, scopami”, dice l’avvocato senza traumatizzarsi per l’accaduto
“Sei una troia, una vacca, una checca”, continua ad apostrofarlo il figlio
Massimo si avvicina a me dal lato sinistro mentre Muhammad mi scopa ancora arpionato ai miei fianchi così io e papà limoniamo.
“Ma come ti e’ venuta in mente una cosa del genere?”, chiedo a Massimo
“Ho pensato a noi due”, mi dice “ho pensato che anche ad Antonio avrebbe fatto piacere farsi scopare dal figlio come lo e’ stato per me”
“Sei un padre meraviglioso”, gli dico mentre lo bacio e il suo compagno mi fa il culo
Muhammad spinge il suo cazzo dentro il mio culo dal basso verso l’alto tenendo le mie braccia unite all’indietro come se io fossi in arresto e lui stesse usando il suo manganello per punirmi. Ma per me non e’ una punizione perché se queste sono le punizioni corporali che si danno a chi trasgredisce le regole, voglio fare il cattivo a vita. Muhammad esce da me, papà si posiziona in corrispondenza del cazzo e inizio a scoparlo mentre Antonio, privo del cazzo del figlio, si sdraia sul divano a gambe in aria e viene penetrato da Muhammad. Anche io faccio sdraiare papà di schiena su una poltrona e lo scopo toccandogli il petto villoso mentre lui si masturba il cazzo che mi ha generato. Enrico intanto amoreggia con Antonio e Muhammad che ci stanno dando dentro ed Enrico vessa suo padre dandogli dei leggeri pugni sui pettorali o sputandolo in faccia. Quando i due amanti finiscono la loro sessione di sesso, guardo l’avvocato che mi osserva in modo lussurioso. Con lui sono sempre stato passivo e forse vedermi fare la parte opposta lo sta eccitando quindi mi sfilo da papà e faccio accomodare Antonio sulla poltrona e subito lo penetro.
“Hai un cazzo meraviglioso”, si complimenta Antonio
“Ti piace?”, gli domando
“Non so come ho fatto a farmelo scappare in tutti questi mesi”
“Vedrai che te lo darò ogni volta che vorrai”, gli prometto
Scopo Antonio toccandolo dappertutto. Mi piace martoriargli i capezzoli mentre si sega con una mano e con l’altra mi tocca la chiappa destra. Gli uomini maturi mi fanno impazzire quando scopano un ragazzo giovane come me ma quando i ruoli si invertono, quando e’ un ragazzo giovane come me a scoparsi un maturo come Antonio, mi eccito ancora di più perché li vedo in balia di cazzi giovani quasi innocenti, e capisco che tutti siamo delle zoccole quando abbiamo il cazzo nel culo, anche quelli che ci sembrano i più maschi in assoluto. Muhammad si siede sullo schienale della poltrona lasciandosi scivolare lentamente sulla faccia di Antonio che gli prende il cazzo in bocca smettendo di masturbare il suo e accarezzando le palle all’africano. Enrico intanto ha posizionato Massimo su un tavolino e lo sta scopando sculacciandolo e accarezzandogli le gambe. Le sue bordate diventano sempre più irregolari allora esce dal culo e Massimo si inginocchia davanti al cazzo di Enrico prendendosi tutta la sua sborra sul musetto. Io mi sfilo dal culo di Antonio, mi inginocchio vicino a papà e lo bacio leccando lo sperma buonissimo di Enrico quando Antonio mi prende per una mano e mi solleva mettendomi a pecorina e cominciando a scoparmi. Non passa molto tempo però e l’avvocato si scarica dentro il mio culo, poi tocca anche a Massimo e Muhammad venire dentro le mie budella stracolme del seme del precedente depositario mentre io sborro sui miei pettorali.
“Cazzo che festa”, esclama Enrico e tutti noi ci mettiamo a ridere
“Mi brucia il culo”, fa Antonio
“Per quanti cazzi hai preso”, gli fa notare papà
“Ora puoi immaginare come godo io quando mi scopi”, dico ad Antonio che lui acconsente
“Andiamo a fare tutti la doccia”, suggerisce Muhammad
Entriamo nel bagno e facciamo la doccia insieme. Per fortuna la mamma, non badando a spese, ha rifatto il bagno così possiamo entrare tutti e cinque nella doccia e insaponarci toccandoci a vicenda. Padri che toccano figli che toccano padri e anche patrigni in un crescendo di incestuosità senza fine. Ho un’irrefrenabile voglia di leccare ancora i loro cazzi che, sebbene le scopate precedenti, diventano barzotti per le innumerevoli toccate, allora mi inginocchio e li prendo in bocca uno per uno. Quando arrivo da Enrico, lui mi accarezza dolcemente la testa, poi mi tiene fermo per le guance e sento che inizia a pisciarmi in bocca. E’ tanta e non riesco ad ingoiarla quindi mi esce dai lati dalle mie fauci stracolme e quando Massimo, Antonio e Muhammad vedono questa scena, urlano schiamazzando di divertimento ed eccitazione quindi si prendono in mano i loro cazzi e iniziano a pisciarmi addosso. Sulla testa, sul petto e sulle gambe. Di ognuno di loro assaggio il piscio. E’ nuovo per me perché nessuno dei presenti mi aveva mai fatto assaggiare prima d’ora la loro bevanda saporita ma aspra allo stesso tempo. Quando finiscono di pisciarmi addosso o in bocca, finalmente facciamo la vera doccia, quella con l’acqua. Dopo esserci puliti, Antonio ed Enrico lasciano la casa della mamma soddisfatti per i nuovi orizzonti che si sono aperti nelle loro vite: in una notte sola, Antonio ha scoperto la gioia del cazzo in culo ed Enrico ha scoperto che può approfittare del sedere di suo padre quando io o la sua fidanzata non siamo disponibili ad assecondare le sue esigenze da maiale pervertito. Io, papà e Muhammad puliamo la cucina, il salotto e il bagno per riconsegnare la casa alla mamma così come ce l’ha data e come le avevamo promesso, poi i due innamorati tornano a casa loro e io rimango da solo nel mio lettone ripensando alla festa appena conclusa, una festa alla quale non avevo mai partecipato in vita mia ma che sono contento di avervi fatto parte . Il giorno dopo scopro che la mamma e Rafael avevano affittato una stanza di un albergo poco distante la nostra casa per lasciare l’abitazione a noi cinque e divertirci senza essere interrotti. Tra quattro giorni Enrico si sarebbe sposato e mai avrebbe raccontato una cosa del genere alla sua fidanzata Sandra anche se il giorno prima del matrimonio…
FINE CAPITOLO 22
TO BE CONTINUED
PS: NONOSTANTE CONTINUO AD USARE LO STESSO TITOLO, PEDRO NON APPARE IN QUESTE SCOPATE MA SICCOME E' INIZIATO TUTTO DA LUI, DOPO IL NONNO NATURALMENTE, HO DECISO DI TENERE QUESTA INTESTAZIONE ANCHE PER I RACCONTI SUCCESSIVI AI PRIMI DUE.
QUESTA E’ UNA STORIA ASSOLUTAMENTE INVENTATA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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